Nel “Giardino della Serenissima” – così viene definita per le sue atmosfere veneziane – le architetture convivono armoniosamente: gli eleganti palazzi, spesso in stile lagunare, si specchiano nelle azzurre acque del fiume Livenza che la attraversa.
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Frisanco e Poffabro
I prestigiosi attestati di Poffabro inserito dall’ANCI nel novero dei “Borghi più belli d’Italia” nel 2002 e quello di Frisanco primo classificato nel concorso AIRONE quale “Villaggio ideale d’Italia 2003” danno il giusto risalto alla Val Colvera, ai suoi incantevoli angoli ed itinerari tutti da scoprire.
Maniago
La strategica posizione di Maniago lungo la pedemontana del Friuli Occidentale ha sempre permesso alla cittadina di svolgere un ruolo importante nel contesto viario che conduceva dalla pianura ai passi montani, attraverso le valli del Cellina e del Colvera, come testimoniato da tracce di presenza umana riferite addirittura al periodo Neolitico.
Spilimbergo
Luogo di passaggio sin dai tempi antichi per il suo guado sul fiume Tagliamento la cittadina iniziò nel Trecento la sua rapida espansione. Con il suo castello, ancor oggi riccamente affrescato, e l’elegante Palazzo di Sopra, la città è un vero scrigno di pregevoli testimonianze architettoniche e pittoriche del suo passato.
Sesto al Reghena
Sesto era una stazione militare situata al sesto miglio della strada che collegava Iulia Concordia con il Norico e Reghena è il fiume che scorre nel borgo.
La cittadina, annoverata tra i borghi più belli d’Italia, ospita un’abbazia benedettina di fondazione longobarda (prima metà del secolo VIII), una delle più importanti istituzioni monastiche del Friuli Venezia Giulia, intitolata a Santa Maria in Sylvis.
Valvasone
La scoperta di Valvasone inizia in Piazza Castello un’ area protetta dalle mura e dal fossato su cui sorge il primo borgo paesano.
Nel lato ovest troviamo la Torre delle Ore o Torre di Sant’Antonio Abate, che in passato era l’unica via d’entrata e d’uscita del paese.
San Vito al Tagliamento
San Vito al Tagliamento custodisce significativi esempi del passaggio dal mondo gotico friulano a quello rinascimentale italiano. Nel centro storico, racchiusi dai torrioni d’accesso del primo nucleo fortificato, si delineano gli splendidi palazzi dalle facciate affrescate.
Cordovado
Il borgo di Cordovado viene citato per la prima volta in un documento della fine del XII secolo, dove è indicato come possedimento concesso da papa Urbano III al Vescovo di Concordia Sagittaria, ma è nato probabilmente sulle vestigia di un castrum romano, che venne posto a difesa di un guado, su un ramo, ora prosciugato, del fiume Tagliamento.