Il borgo di Cordovado viene citato per la prima volta in un documento della fine del XII secolo, dove è indicato come possedimento concesso da papa Urbano III al Vescovo di Concordia Sagittaria, ma è nato probabilmente sulle vestigia di un castrum romano, che venne posto a difesa di un guado, su un ramo, ora prosciugato, del fiume Tagliamento.
Il borgo antico è ancora oggi racchiuso tra due torri portaie e ospita eleganti palazzi tra cui spicca l’imponente palazzo Freschi Piccolomini sorto nel ‘600 nello spazio interno del precedente castello vescovile, a sua volta munito di mura e fossato con ponte levatoio, mastio e altri edifici.
Uscendo dalla porta Nord, detta dell’orologio, si raggiunge il “borgo nuovo”, sorto nel Cinquecento e terminante con il Santuario della Madonna delle Grazie, autentico gioiello d’arte barocca, a pianta ottagonale con un soffitto splendidamente intagliato e dorato. Uscendo invece dalla porta meridionale si può giungere facilmente all’antica Pieve di Sant’Andrea con gli affreschi attribuiti a Gianfrancesco da Tolmezzo, nota per essere stata citata da Ippolito Nievo in “Le confessioni d’un italiano”.